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Comune di COLLEPARDO
(Frosinone) - Italia

I collepardesi caduti
nel periodo 1915-1918


Monumento ai caduti e lapide 1915-18
Il 4 novembre 1918 l'Italia esce vittoriosa dalla Prima Guerra Mondiale, conquistando l'unità nazionale e difendendo la sua libertà.

Qui vogliamo rendere omaggio ai collepardesi caduti durante quel conflitto, elencati nella lapide in marmo che si trova presso il Monumento ai Caduti.

Per capire il loro sacrificio è necessario ricordare, brevemente, le vicende di quegli anni:

Nei primi anni del XX Secolo si fanno sempre più strada in Europa le idee democratiche. Ciò accresce i timori dei regimi conservato­ri, primo fra tutti quello austro-ungarico, che comincia allora a pensare ad una guerra "preventiva", come estrema possibilità di salvare l'impero asburgico dallo sfacelo.
Così, quando il 28 giugno 1914 i nazionalisti serbi uccidono a Sarajevo l'arciduca ereditario d'Austria Francesco Ferdinando, l'Austria coglie subito l'occasione per dare inizio alle osti­lità.
In breve tempo, grazie al meccanismo delle alleanze milita­ri, il conflitto assume una dimensione mondiale:
- da una parte la Germania scende in campo a fianco dell'Austria;
- dall'altra le potenze dell'Intesa: Serbia, Russia, Francia, Inghilterra e Giap­pone.
L'Italia, dopo un periodo di neutralità, entra in guerra a fianco dell'Intesa il 24 maggio 1915.
Nel 1917 anche gli Stati Uniti d'America si uniscono alle forze dell'Intesa.

La Prima Guerra Mondiale termina sul finire del 1918: il 4 novembre l'esercito austriaco capitola sotto l'offensiva italiana del maresciallo Armando Diaz; alcuni giorni dopo anche la Germania è costretta a firmare l'armistizio. In memoria di quel giorno, ogni prima domenica di novembre si celebra in Italia la Festa dell'Unità Nazionale e la Giornata delle Forze Armate.

La "Grande Guerra", la più spaventosa sofferta fino ad allo­ra dal genere umano, causa la morte di circa 10 milioni di perso­ne.
Tra questi anche i seguenti collepardesi:

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- Giuseppe Bragalone, morto a 22 anni l'8 luglio 1915 a Giodo Fessato, in Libia;

Evelino De Angelis

- Evelino De Angelis, disperso a 21 anni l'8 luglio 1915 in Libia;

Angelo Maria De Sanctis

- Angelo Maria De Sanctis, morto a 22 anni il 17 agosto 1915 a Cervignano (Udine);

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- Salvatore De Parasis, morto a 22 anni il 22 ottobre 1915 sulle alture di Santa Lucia, presso Tolmino (oggi in Slovenia);

Antonio Liberatori

- Antonio Liberatori, morto a 29 anni il 3 novembre 1915 a Mariano del Friuli (Gorizia);

Mario Tolomei

- Mario Tolomei, morto a 21 anni il 24 novembre 1915 presso Oslavia (Gorizia).
A lui è dedicata la via centrale di Collepardo, già denominata "Via della Scrima", che conduce dalla Porta a Monte all'antica Rocca dei Tolomei;

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- Roberto De Sanctis, morto a 22 anni il 29 giugno 1916 sul Monte San Michele;

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- Fabio Rondinara, morto a 30 anni il 9 agosto 1916 in luogo imprecisato;

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- Giuseppe Cristini, morto a 20 anni il 28 giugno 1917 sul Monte Vodice;

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- Giuseppe Porretta, morto a 23 anni il 19 agosto 1917 e sepolto a Sagrado (Gorizia);

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- Amato De Sanctis, morto a 38 anni il 24 ottobre 1917 sul Dosso Faiti;

Michele Rondinara

- Michele Rondinara, morto a 19 anni il 9 settembre 1918 sul Monte Santa Croce nelle Giudicarie (Trentino);

Roberto Fiormonte

- Roberto Fiormonte, morto a 18 anni il 27 ottobre 1918 sul Col del Cuc (massiccio del Grappa).

Cadono, inoltre, in Francia militando nell'esercito degli Stati Uniti d'America:
Filippo Frasca

- Filippo Frasca, morto a 22 anni il 18 luglio 1918;

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- Francesco Cristini, morto a 22 anni il 9 agosto 1918;

Tolomeo Sarandrea

- Tolomeo Sarandrea, morto a 22 anni il 9 ottobre 1918.
Dopo circa quattro anni la sua salma viene riportata a Collepardo a cura dell'esercito americano, che pone anche una lapide commemorativa sulla facciata della sua casa in Via della Croce. La bandiera a stelle e strisce che copriva la bara è oggi conservata nel palazzo comunale di Collepardo.
Foto del funerale (1922 ca.).

Dopo la guerra, muoiono per malattie ad essa conseguenti:
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- Salvatore Sarandrea, morto a 24 anni il 17 agosto 1919 in un ospedale da campo e sepolto a Udine;

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- Pietro Tagliaferri, morto a 25 anni il 28 marzo 1920 nell'Ospedale Militare di Crotone.

Terminato il conflitto, nel 1919 i nomi dei collepardesi caduti vengono incisi su una lapide di marmo posta sulla facciata del palazzo comunale. Nel 1933 all'ingresso del paese verrà costruito il Monumento ai Caduti e nel 1957 quella lapide sarà spostata vicino al Monumento.

Dopo il conflitto viene anche fuso il grande campanone del campanile, che riporta la seguente iscrizione: "Regina Pacis - Per iniziati­va della Società di Mutuo Soccorso il popolo rifuse nell'anno della pace 1919 - Premiata Fonderia S.re Nobilione - Napoli - 1919".

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Testo tratto dall'opuscolo di Maurizio Grande:
"I collepardesi e la guerra, dal Risorgimento alla Liberazione" (ediz. 2004).
© Vietata la riproduzione in qualsiasi forma

I caduti di Collepardo sono presenti anche su:Albo d'Oro 1915-18

Sul sito di Collepardo è possibile visitare anche la pagina dedicata ai collepardesi caduti nel periodo 1939-1948.

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