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(Frosinone) - Italia

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Antonio Sabellico

Antonio Sabellico
(1858-1934)

Antonio SABELLICO nacque il 25 maggio 1858 a Campomorto (all'epoca facente parte del comune di Nettuno, oggi Campoverde, frazione di Aprilia), da Pasquale Sabellico e da Maria Angelica Cefalei.
La madre, come pure il nonno materno, era di Collepardo (FR): Cefalei, infatti, era un cognome tipico del paese. Il padre, invece, proveniva dalla vicina Alatri, dove era nato nel 1808 o 1809. I due si erano sposati a Collepardo il 19 agosto 1838.

Il piccolo Antonio trascorre la sua infanzia e giovinezza a Collepardo, dove abita in Via del Leopardo, n. 32 e dove risulta residente fino all'età di 26 anni. Egli impara il mestiere dell'imbianchino e va a lavorare a Roma, ed infatti in data 1’ gennaio 1885 trasferisce la sua residenza da Collepardo a Roma.

Mentre lavora è solito cantare. Un giorno un impresario teatrale, passando nei pressi del cantiere dove Antonio lavora, lo sente e rimane impressionato dalla sua voce di basso. Vuole conoscerlo e gli propone di andare con lui a studiare canto. Antonio però rifiuta, nonostante le insistenze e le promesse di buon guadagno. Ma l'impresario non demorde: si rivolge al capo cantiere e promette a lui una lauta mancia se fosse riuscito a convincere il suo operaio. Il capo cantiere, dopo molti tentativi, finalmente riesce nell'impresa ed Antonio intraprende la strada del canto.

Dotato di una robusta voce di basso, studia con il Maestro Parisotto e debutta a Roma ne "La forza del destino" di Giuseppe Verdi. Da questo momento inizia una lunga carriera musicale: sono documentate innumerevoli interpretazioni, in un arco temporale che va dal febbraio del 1887 al 1927, e cioè da quando il Sabellico non ha ancora compiuto 29 anni fino a quando ne ha 69: 41 anni di carriera che, per un cantante d'opera, sono veramente tanti.

Numerosi sono i teatri dove il Sabellico ha cantato. In Italia è stato in tutti quelli più prestigiosi: i teatri Quirino, Adriano e Costanzi di Roma; il Regio di Parma; la Scala di Milano; il San Carlo di Napoli; il Petruzzelli di Bari e poi ancora a Bologna, Brescia, Brindisi, Cagliari, Firenze, Genova, Lecce, Livorno, Messina, Modena, Palermo, Piacenza, Pisa, Prato, Ravenna, Rovigo, Torino, Trapani, Treviso, Udine, Venezia, Verona, Viterbo e altre città.

Ma il Sabellico non ha cantato solo in Italia: si è esibito anche nei maggiori teatri d’Europa e del mondo: Lisbona, Santiago del Cile, Valparaiso, Pietroburgo, Odessa, Rio de Janeiro, S. Paolo del Brasile, Los Angeles, San Francisco, Panama, Madrid, Barcellona, Valencia, Il Cairo, Alessandria d’Egitto, Malta, Fiume e poi ancora in Belgio (Gent), in Romania, ecc. ecc.

Oltre al gran numero di palcoscenici calcati, è anche impressionante il vasto, anzi vastissimo, repertorio che egli era in grado di affrontare: oltre alla già citata la Forza del destino di Giuseppe Verdi, c'è la Norma di Bellini, il Rigoletto e il Trovatore sempre di Verdi, la Lucia di Lammermoor di Donizetti, il Lohengrin di Richard Wagner, il Faust di Gounod, l’Otello, l’Aida e il Falstaff ancora di Verdi, e poi ancora il Barbiere di Siviglia di Rossini, la Boheme, la Tosca e la Madama Butterfly di Puccini, l’Ernani, il Nabucco, Un ballo in maschera sempre di Verdi, la Carmen di Bizet, e tante altre.

Nel 1925 Antonio Sabellico canta al Teatro Politeama Garibaldi di Palermo e su un quotidiano (presumibilmente romano) del 2 dicembre 1925 i suoi amici collepardesi fanno scrivere il seguente trafiletto: "Apprendiamo dai giornali  palermitani che il nostro concittadino cav. Antonio Sabellico, valoroso artista  lirico, nel Politeama Garibaldi di Palermo ha  riportato un mirabile successo nella interpretazione di "Mefistofele", aggiungendo così una nuova stella alla corona di successi riportati nei teatri d'Italia e dell'estero. Anche nel "Faust" il nostro Sabellico ha riportato i più grandi successi." L'articolo si conclude rivolgendo "al cav. Sabellico gli auguri dei suoi concittadini e della sua forte schiera di amici."

Sappiamo che il Sabellico ha inciso anche dei dischi e che era molto stimato dai suoi colleghi in arte, specialmente da Beniamino Gigli che lo aveva particolarmente caro.

Antonio Sabellico nel 1896 aveva sposato Elisa Miani, una veneziana dalla quale ebbe tre figli: Paolo, Angelica e Marcello. Egli morì a Milano il 29 gennaio 1934, a 76 anni non ancora compiuti, e i suoi resti riposano in quella stessa città, nel Cimitero Maggiore di Musocco.

Nel 1960 l'Amministrazione Comunale di Collepardo ha intitolato ad Antonio Sabellico una stradina all'interno del centro storico, dice la motivazione: "atta ad onorare un grande cittadino" (Deliberazione del Consiglio Comunale n. 9 del 10.7.1960).

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A cura di Maurizio Grande
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Bibliografia:
W. Pocino, I Ciociari. Dizionario biografico, 1961
O. Sartori-S. Franchi, I Musicisti della Provincia di Frosinone nella storia, Ibimus 2012

Si ringraziano:
Carlo Marinelli Roscioni - Roma
Pippo Martelli - Surbo (LE)
e tanti altri.

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